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Buongiorno a tutti! Siamo arrivati alla quarta intervista di questa edizione di I-CCL.
Vi ricordo che quest'anno abbiamo deciso di separare il torneo in due topic, uno legato all'organizzazione del torneo, in cui verranno postate le lineup, le segnalazioni relative alle penalità, i risultati delle battle, le classifiche delle varie divisioni, e uno legato all'intrattenimento e tutto ciò che ruota intorno al torneo e al gioco, compresi commenti sulle battle, complimenti agli avversari, sempre nei limiti del rispetto delle regole del Forum.
Ogni intervista sarà composta da 3 domande: una sulla scorsa ICL, una sul proprio gruppo e una personalizzata, che varierà in base al manager intervistato.
Il prossimo manager da intervistare è il CT della Nazionale Italiana di OSM da ben 4 anni, capo del gruppo THE CLAN (TCL), classificato 4° nella scorsa ICL, con il quale ha ottenuto alcuni ottimi posizionamenti negli ultimi anni: un 2° posto nella Star Cup 2019, un 3° posto nella IPL 2020, un 3° posto nella Star Cup 2021 e la vittoria della World Groups Cup (WGC) nel 2022.
Non particolarmente attivo come giocatore, più attivo come organizzatore per il proprio gruppo, per la Nazionale Italiana e per i tornei di QCO (Quelli Che Osm), ad esempio il Torneo delle Regioni.
Come si può intuire dalla grafica sottostante, il manager in questione è @lospecialdome2.
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1° domanda
La scorsa ICL siete arrivati in semifinale, perdendo poi la finalina contro gli IGO. Sei soddisfatto del risultato o hai qualche rammarico in merito? Quest’anno pensi che siate più pronti rispetto all’anno scorso?
Risposta
lospecialdome2: Innanzitutto grazie per l’intervista, sono lieto di rispondere a tutte le interessanti domande che mi sono state poste.
La scorsa ICL è stata particolare ma al tempo stesso ricca di emozioni. Abbiamo iniziato con un passo falso che poi è stato rimediato con due belle vittorie, utili nel darci fiducia nelle battle a seguire.
Per la sconfitta nella finalina terzo/quarto posto non c’è rammarico, semplicemente abbiamo giocato al massimo le battle precedenti e dopo aver perso in semifinale, per forza di cose, c’è stato un leggero calo di concentrazione che ha portato gli IGO a vincere. Certe battle richiedono massimo impegno e costanza, quindi bravi loro che l’hanno giocata meglio di noi.
Quest’anno stiamo andando abbastanza forte, abbiamo inanellato vittorie importanti nelle sfide disputate fin ora. Il format con il girone unico è davvero avvincente e ricco di emozioni ogni giornata, quindi dobbiamo rimanere concentratissimi e provare a conquistare più punti possibili nelle tre battle rimaste, così da poterci giocare la semifinale dopo l’estate. Non so se siamo più pronti dello scorso anno, ma so che siamo in forma e motivati per fare bene contro chiunque.
2° domanda
Mi è capitato spesso di sentire il racconto di come sia nato il tuo gruppo, probabilmente una storia un po’ romanzata, in cui si nascondono alcune verità.
Quindi, anche per una curiosità personale, per capire quanto effettivamente sia vero quello che so e che viene detto in giro, ti chiedo di riassumere la storia dei TCL in 3 o 4 tappe fondamentali, partendo dagli inizi e cercando di non trascurare i momenti bui o controversi all’interno della stessa.
Risposta
lospecialdome2: Bella domanda, a cui ti risponderò nella maniera più chiara possibile.
Il gruppo THE CLAN nasce ufficialmente a Giugno del 2018, dopo un periodo abbastanza controverso vissuto nel gruppo precedente. Mi è dispiaciuto lasciare manager/amici con cui si era instaurato un bel rapporto, ma sentivo troppo il bisogno di chiudere la porta e aprirne una che mi portasse ad un contesto gestito con le mie idee e con il rispetto che ritengo ogni manager debba avere all’interno del mio gruppo.
Tanti anni fa, entrai nel gruppo GBR=Giovani Bravi Ragazzi (accademia del gruppo QBR=Quei Bravi Ragazzi) su invito di uno dei miei migliori amici, LoreDema98, al tempo capo di quel gruppo. Mi misi sin da subito a disposizione, giocando attivamente e facendomi notare come uno dei migliori della squadra. Al di là del gioco, però, la cosa che maggiormente era venuta alla luce, era la mia bravura gestionale e di scouting, essendo alla continua ricerca di manager da inserire nel gruppo. Dopo svariati mesi, fui inserito nello staff del clan, cosa che mi fece estremamente piacere, essendoci con me il mio grande amico e Nino, persona che stimavo e stimo tutt’ora tantissimo.
Dopo poco tempo, mi fu fatta dal capo dei QBR, Giuseppe, la proposta di creare una seconda accademia (sarebbe stato il terzo gruppo di Quei Bravi Ragazzi), da me gestita, con l’intento di costruire talenti da inserire poi nel gruppo GBR o QBR. La proposta mi allettava parecchio, ma chiesi comunque una cosa in cambio, cioè la certezza che quei 10-15 ragazzi potessero giocare tornei con questa seconda accademia, così da permettergli di vivere il gioco al massimo, in maniera competitiva e divertente. Onestamente parlando, come dissi al tempo, ritenevo inutile creare una squadra solo ed esclusivamente per giocare campionati di gruppo, cosa abbastanza noiosa se non accompagnata ai tornei.
La mia proposta fu inizialmente accettata dal capo del gruppo e dallo staff, cosa che mi convinse ulteriormente. Con il tempo, però, la situazione sembrava essere in una fase di stallo, tant’è che ho cominciato a ricevere risposte poco chiare e incerte sulla data di creazione del gruppo. Nel mentre esisteva già il gruppo whatsapp di questa seconda accademia e ovviamente i ragazzi mi scrivevano costantemente per capire quando si sarebbe creato il tutto, trovando da parte mia rassicurazioni nonostante le incertezze che arrivavano dall’alto.
Finalmente, dopo tante sollecitazioni, mi è stato detto che l’idea era stata cambiata, quindi, quei poveri ragazzi smistati nel terzo gruppo avrebbero giocato solo campionati di gruppo. La mia risposta fu di rifiuto e di fastidio, tanto che mi fu proposto di cancellare il gruppo whatsapp della terza accademia e di reinserire i manager nella accademia già esistente. Tutto ciò fu la goccia che ruppe la pietra, portandomi a capire che non era più il posto in cui volevo stare. Sono sempre stato corretto nei confronti dei miei manager e un trattamento del genere, non era nelle mie corde.
Parlai con Gaetano, “Le Tre Creste”, ex capo del gruppo QBR prima e dei GBR dopo, cacciato senza pensarci poche settimane prima per uno stupido diverbio. Decidemmo, su mia proposta, di creare un gruppo in cui avremmo dato merito a tutti quei ragazzi messi da parte. Il nome THE CLAN fu scelto da Gaetano, che riuscì anche a portare con noi qualche ex compagno ormai uscito da svariati mesi. Io portai con me i manager che, capendo come erano stati trattati, non esitarono a sposare il nostro progetto. Tra questi c’erano manager come UzzoMarco, MagicTano e Oreste, tutt’ora con me nella mia accademia e altri come Lille8, classificatosi pochi anni dopo secondo nel campionato italiano e Abebi78, classificatosi pochi anni dopo terzo con la nazionale. Praticamente, erano stati marchiati come gli ultimi arrivati, manager che avevano qualità da vendere e che avevo la certezza che avrei potuto mettere alla luce.
Ci tengo a sottolineare che non ho scritto a nessun manager del gruppo GBR, per rispetto del mio amico Lorenzo, a cui anticipai la cosa e che capì ovviamente la situazione. Pochi mesi dopo il gruppo GBR si ruppe, perché altri manager cominciarono ad aprire gli occhi sulla situazione, fu cosí che entró nei THE CLAN il mio braccio destro di sempre, Rigga84. Grazie alla serietà del progetto e alla qualità della gestione, riuscii a portare con me manager esperti e addentrati nel mondo dei tornei internazionali come simonefenomeno e silvio cobra, così come tutti i manager arrivati dai campionati reclutamento (da me ideati), che costituiscono tutt’oggi l’ossatura portante del gruppo. Negli anni il nome del gruppo è cresciuto, tanto da avere la fortuna di avere oggi e aver avuto nel corso degli anni, tanti campioni, tra cui l’ex numero uno al mondo RuiSilenoz.
THE CLAN è nato con me e Gaetano, ma oggi THE CLAN è Roberta, Fabio, Francesco e tutti gli altri manager che condividono le mie idee, i miei obiettivi e i miei valori.
3° domanda
L’ultima domanda non può che essere sulla Nazionale, essendo tu il CT.
Come ho scritto nella prima intervista di questo topic, è sotto gli occhi di tutti che la Nazionale non stia vivendo un bel momento. Posso affermare personalmente che ci sia una forte volontà nel migliorare la situazione, ma effettivamente quali sono i miglioramenti e le differenze rispetto allo scorso mandato o in generale allo scorso anno?
Domanda banale probabilmente, ma vorrei sentire il tuo pensiero sul famoso “veto“ di alcuni gruppi della comunità italiana. Pensi che se ne verrà mai fuori?
Risposta
lospecialdome2: Per quanto riguarda la nazionale, da parte mia c’è sempre la volontà di far bene e di portare a casa il risultato. So cosa vuol dire gestire, considerando che gestisco i miei due gruppi da quasi 7 anni.
Gestire la nazionale non è facile, com’è giusto che sia ci si aspetta sempre tanto da una comunità importante come la nostra. L’italiano medio, di natura, nasce come cultore di qualunque cosa, quindi è normale che molti si credano ct e magari nel loro ideale farebbero meglio, ma prendersi la responsabilità di scegliere non è facile né casuale. Prima di ogni convocazione c’è un’analisi attenta dei manager, in base a prestazioni e concatenamento con gli obiettivi di solito usati dai suddetti. Per fare le convocazioni ci vogliono tanti giorni e dati da esaminare.
Sul fatto che stiamo attraversando un momento delicato sono d’accordo. Abbiamo perso la prima sfida dell’Europeo schierando uno squadrone e subendo la manita, quindi o siamo sfortunati noi o sono troppo forti gli altri, cosa che non credo. Abbiamo tanti manager di qualità, quindi possiamo e dobbiamo fare bene. Serve il 101% da parte di tutti, perché solo così possiamo ambire alla vetta.
Più che parlare di differenze con lo scorso mandato, vorrei parlare di continuità. È un progetto inclusivo, in cui le nuove leve si affiancano ai campioni più rodati della nostra comunità. Si guarda a 360%, tutti sono partecipi, chi più e chi meno, per aiutare la causa.
Per quanto riguarda il famoso veto, non è una situazione che mi fa piacere, sicuramente. Abbiamo già tanti manager forti, ma penso piacerebbe a tutti vedere all’opera ad esempio un campione come Rafelmaz. A me in primis farebbe tanto piacere, per unire, per battagliare tutto insieme. È un giochino, avere rancori non ha senso e precludersi qualcosa di così importante come la nazionale non è mai una bella cosa. Da parte mia la porta è aperta, come detto pubblicamente più volte, ma i matrimoni si fanno in due, quindi quelle poche teste che fanno muro, spero possano cambiare idea. Non posso mica pregarli, quando avranno voglia di mettersi in gioco, verranno inseriti dove meritano di stare. Siamo tutti italiani e dobbiamo difendere la stessa causa, qui non c’è clan, non c’è nulla, se non i nostri colori.
Ti ringrazio per aver risposto a queste domande e per averci dedicato il tuo tempo. Alla prossima intervista!
@language-it